Il radon
Il radon
Pericoli per noi e rimedi per la casa
Il radon è un gas radioattivo presente nel sottosuolo che raggiunge la superficie esterna attraverso le falde del terreno o i corsi d’acqua.
Negli spazi aperti non è pericoloso in quanto si diluisce nell’atmosfera e non riesce a raggiungere concentrazioni elevate, ma in un ambiente chiuso come le abitazioni può accumularsi e raggiungere elevati livelli.
Dove è presente?
In Italia le aree che presentano maggiori concentrazioni sono la Campania, il Lazio, la Lombardia, il Friuli Venezia Giulia.
Il radon può entrare nelle nostre case in due modi:
– penetrando, per diffusione o per la differenza di pressione tra suolo e ambiente della casa, dal terreno e dalle rocce sottostanti l’abitazione;
– rilasciato da materiali da costruzione di origine naturale come il tufo, i graniti, la lava, o ricavati da lavorazioni industriali quali i cementi d’altoforno.
Nel primo caso le vie attraverso le quali il radon può penetrare all’interno degli edifici sono:
-le fessure che si formano con il tempo nelle solette in cemento;
-le tubature di scarico, dell’acqua o del gas;
-le crepe nelle murature di fondazione. Il radon può anche essere presente disciolto nell’acqua che proviene dai rubinetti.
Normativa sul radon in Italia
In Italia la normativa fissa, nel decreto legislativo 241/2000 che ha modificato il Dlgs 230/95, per i luoghi di lavoro la soglia di esposizione a 500Bq/m3(Bequerel per metro cubo).
Per quanto riguarda le abitazioni e le acque destinate ad uso potabile, non esiste una legge nazionale ma è possibile fare riferimento alle raccomandazioni della Comunita’ Europea rispettivamente la CEC 90/143 che suggerisce di intervenire con azioni di rimedio se l’abitazione presenta valori oltre i 400 Bq/ m3, per le abitazioni esistenti, e 200 Bq/ m3 per le abitazioni di nuova costruzione e la CEC 2001/928 .
Quali sono i rischi per la salute?
I rischi per la salute derivano dal decadimento naturale del radon che produce sostanze altamente pericolose in grado di danneggiare le nostre cellule irreversibilmente.
E’ stato dimostrato che l’esposizione al radon aumenta il rischio di cancro al polmone, maggiori sono la concentrazione ed il tempo di esposizione alle radiazioni prodotte da questo gas e maggiore è la probabilità di ammalarsi; l’Istituto Superiore della Sanità ha stimato che in Italia il Radon provochi ogni anno da 1.500 a 9.000 decessi per tumore polmonare.
La misurazione del radon
La rilevazione del Radon può essere effettuata tramite il dosimetro. Si tratta di un dispositivo che permette di ricavare la concentrazione di radioattività presente nell’ambiente; è importante che venga posizionato in loco per un periodo non troppo breve, in modo da rilevare il variare dei valori che può essere anche notevole da un periodo all’altro.
I rimedi
Gli edifici moderni tendono ad essere sempre più sigillati per esigenze legate al risparmio energetico e questo non fa altro che accresce i rischi legati alle alte concentrazioni di radon.
Per le costruzioni esistenti i rimedi che permettono la fuoriuscita del gas radon dagli interni abitati sono vari.
La scelta del metodo da adoperare dipende dal livello del radon e dal modo in cui la casa è stata costruita (tipo di fondazioni, tecniche costruttive).
I metodi di intervento sono:
-La ventilazione naturale (apertura di finestre e porte) e la ventilazione forzata, che si realizza grazie ad un ventilatore che permette di convogliare all’esterno un determinato volume d’aria, variabile a seconda della concentrazione.
-La depressurizzazione attiva del vespaio che si ottiene tramite la realizzazione di un corretto drenaggio formato da pietrame, che intercetta il gas, e da condotti d’aspirazione forzata che ne permettono l’allontanamento.
-La sigillatura delle vie d’ingresso del radon, che permette di rendere il fabbricato il più possibile ermetico (chiudendo gli interstizi tra le tubature, gli accessi ai piani interrati ecc.).
-I sistemi di ventilazione e la realizzazione di prese d’aria esterne.
-L’installazione di pozzi radon di raccolta.